
Lo scioglimento dei ghiacci monitorato grazie agli animali che si inabissano. Lo racconta uno studio firmato da Yixi Zheng, ricercatrice in scienze ambientali presso la University of East Anglia, che assieme ad altri colleghi ha studiato il fenomeno antartico: “Un drone ha bisogno di una batteria, mentre i tag applicati ai mammiferi ci permettono di tracciarli per nove mesi”
“Scienziati e foche insieme, per tracciare il cambiamento climatico anche là dove prima non si riusciva a farlo, ovvero sotto gli iceberg dell’Antartide in inverno”. A dirlo è Yixi Zheng, ricercatrice in scienze ambientali presso la University of East Anglia, che ha pubblicato su Communications: Earth and Environment uno studio dove si mostra che le acque di scioglimento dei ghiacciai oggi facilitano la presenza di grandi aree d’acqua circondate dal ghiaccio, aumentando la probabilità di ulteriori scioglimenti. A permettere a Yixi Zheng queste misurazioni sono stati ‘colleghi’ molto particolari (e inconsapevoli): sette foche di Weddell e sette elefanti marini.