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    Il mistero del manoscritto voynich, libro indecifrabile di 500 anni fa con specie irreali

    Il manoscritto Voynich è un libro molto conosciuto dagli appassionati di “misteri” perché si tratta di un documento di circa 500 anni pieno di illustrazioni sconcertanti e scritti in un linguaggio apparentemente indecifrabile. Il nome deriva da Wilfrid Voynich, libraio antico che acquistò il manoscritto nel 1912 e non riuscì a capirne il senso.

    Attualmente la scrittura che può essere trovata all’interno dell’antico documento non sembra seguire alcun modello linguistico esistente. Per questo motivo esiste una teoria secondo cui il contenuto del libro doveva rimanere segreto. Ci ha provato anche l’intelligenza artificiale (molto brava con le lingue antiche) e ha scoperto che la lingua era probabilmente ebraica e che le parole erano alfagrammi: anagrammi con le lettere disposte in ordine alfabetico.

    Tuttavia, i i ricercatori non sono riusciti a capire alcun significato dalle frasi ed erano per lo più prive di senso, identificando invece solo parole singolari correlate alle immagini visualizzate sulla pagina. Il dottor Gerard Cheshire, afferma che la lingua non è affatto codificata ed è invece scritta in un dialetto proto-romanzo, da cui hanno avuto origine molte lingue europee moderne.

    Il libro è un tascabile di dimensioni A5. La cosa leggermente inquietante è che le pagine del manoscritto sono realizzate con la pelle di almeno 14 mucche intere, mentre all’interno del documento ci sono sei sezioni distinte: botanica, astronomia e astrologia, biologia, cosmologia, farmaceutica e intere pagine di testo che si pensa siano ricette.

    La cosa ancora più strana è che la sezione di botanica – oltre a essere il “capitolo” più grande del libro – presenta 113 disegni dettagliati di specie vegetali apparentemente irriconoscibili, mentre le pagine di astronomia e astrologia mostrano la disposizione dei pianeti e i diversi segni zodiacali. Sono raffigurate anche strane illustrazioni di donne che fanno il bagno in liquidi colorati, che a volte sembrano essere intrecciate e collegate da tubi.

    Dopo la morte di Voynich nel 1930, il manoscritto fu acquistato dal libraio Hans P. Kraus, che lo donò alla Beinecke Rare Book and Manuscript Library della Yale University nel 1969; si ritiene che sia stato posseduto per la prima volta dall’imperatore del Sacro Romano Impero Rodolfo II di Germania durante il suo regno tra il 1576 e il 1611.

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