
La tavola Ouija fu inventata nel diciannovesimo secolo dall avocato Elijah Bond e Charles Kennard. William Fuld le diede il nome Ouija, dove il significato è sempre lo stesso termine, “oui” Si in francese e “ja” Si in tedesco. Nel 1991 la Ouija passò alla Hasbro, divenendo così un giocattolo per bambini. L’ ouija è una tavoletta di legno con sopra, lettere dalla A alla Z, numeri da 1 a 9, Si e No, il saluto ed infine la planchette la planchette è l’indicatore, grazie ad esso comunichiamo ed otteniamo le risposte da ogni entità che si manifesta a noi. I partecipanti alla seduta si mettono in cerchio mettendo l’indice della mano destra sulla planchette, evocando così l’entità con la quale desiderano comunicare. Bisogna aver pazienza nella risposta, non sempre la risposta è immediata. Se la planchette inizia a muoversi vuol dire che l’entità ci sta rispondendo. Non bisogna per alcun motivo abbandonare la seduta senza salutare l’entità, salutando l’entità se anche esso saluta a sua volta il portale è chiuso.
E’ bene usare delle candele bianche per tenere lontani le entità pericolose, non sempre risponde l’entità che noi vogliamo evocare, anche per questo sarebbe saggio per la prima volta che la si vuole utilizzare avere qualcuno con esperienza che dirige la seduta. Oltre alla parte “spirituale” della ouija c’è acnhe la parte razionale. La parte razionale si chiama “effetto ideomotorio” che è composto da due termini in uno idea e motoria. Vuol dire quindi che è una reazione inconscia mentale che crea un effetto meccanico del corpo della persona che dirige la seduta, praticamente la nostra convinzione va a creare movimenti involontari inconsci.
A mio parere è giusta la parte spirituale, ma consiglio a tutti coloro che vogliono utilizzare la ouija di esserne convinti realmente e di prendere ogni precauzione possibile affidandosi a chi è esperto. Non è un gioco e può essere pericoloso se non usata bene.
Anna De Falco